tag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post3987079027149057180..comments2023-08-29T16:19:36.933+02:00Comments on Il Lume Rinnovato: Quiz: il biglietto del museoUnknownnoreply@blogger.comBlogger38125tag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-40106406933051184142008-10-28T11:22:00.000+01:002008-10-28T11:22:00.000+01:00@ivook, secondo me la spiegazione della fila nel c...@ivo<BR/><BR/>ok, secondo me la spiegazione della fila nel caso dei cinema è questa:<BR/><BR/>in generale una fila all'ingresso può essere causata da due cose: dalla capienza del locale interno, o da una strettoia all'ingresso (ad es causata da una biglietteria inefficiente).<BR/><BR/>se tu vai agli Uffizi e vedi una lunga fila all'esterno, non sai quale di questi due fattori è la causa. <BR/><BR/>Puoi scoprirlo guardando dentro: se guardi dentro e vedi che il locale è saturo, sei sicuro che il collo di bottiglia è dato dalla capienza del locale. Se invece il locale è sottosfruttato, e c'è fila, sei sicuro che il collo di bottiglia è causato dalla biglietteria.<BR/><BR/>Dato che gli Uffizi sono saturi durante il giorno, ho assunto che il collo di bottiglia alla biglietteria fosse trascurabile. La causa della fila è la capienza del locale. <BR/><BR/>Quindi per gli uffizi è possibile aumentare il prezzo in modo da eliminare soltanto la fila, ma lasciando inalterato il numero di persone che entrano. E allo stesso tempo massimizzare il profitto.<BR/><BR/>Per il cinema questo non si può sempre fare. Al cinema devono entrare tutti insieme all'inizio, quindi la fila ci sarà sempre a causa della strettoia all'ingresso. Se alzi il prezzo fino ad eliminare la fila, potresti scoprire che il locale resta è semivuoto, quindi il profitto non è massimo.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-54668967261532996562008-10-27T20:03:00.000+01:002008-10-27T20:03:00.000+01:00Bello ed educativo il post. Grazie :)La soluzione ...<I>Bello ed educativo il post. </I><BR/><BR/>Grazie :)<BR/><BR/><I>La soluzione è controintuitiva perché l'economia moderna si rifiuta di considerare il fattore tempo come dovrebbe. </I><BR/><BR/>Sì. L'economia mainstream ragiona nella condizione di equilibrio. Però a dire il vero gli economisti mainstream bravi non lo negano. :) Per esempio, David Friedman dice chiaramente che, sebbene in equilibrio non può esserci beneficio, il beneficio lo ottieni sulle unità precedenti all'equilibrio. Nel nostro esempio, se diminuisci di colpo il prezzo del biglietto, prima che la fila raggiunga il nuovo equilibrio, chi riesce a mettersi in fila può ottenere un beneficio.<BR/><BR/><I><BR/>Anche nella definizione stessa di Capitale il fattore tempo non viene analizzato, al contrario di ciò che fa la scuola Austriaca. </I><BR/><BR/>La struttura del capitale è una cosa interessante che un giorno vorrei capire. Così come la macroeconomia capital-based.<BR/><BR/><I>... Peccato che la scuola austriaca non piaccia..</I><BR/><BR/>Sulla scuola austriaca non mi pronuncio perché non ne so abbastanza nella parte macro. <BR/><BR/>Ho notato che gli austriaci, pur di non fare le assunzioni neoclassiche (che ritengono non realistiche, come equilibrio, indifferenza, ecc), rinunciano a calcolare. (Ad es. un austriaco non direbbe mai "tu perdi più di ciò che io guadagno".) Questa è una bella rinuncia. Impedisce loro di criticare il governo dal punto di vista dell'efficienza.<BR/><BR/>Poi ci sono certe posizioni austriache discutibili (quella sull'invalidità dei confronti di utilità interpersonale, il rifiuto del concetto di probabilità di certi tipi di eventi, il rifiuto del concetto di esternalità...). Non è sorprendente che "non piaccia" :)<BR/><BR/><I><BR/>Per quanto riguarda i concerti rock... qui il problema mi pare più complesso. Bisogna pensarci. </I><BR/><BR/>La soluzione di Landsburg nel libro, se ben ricordo, riguarda il fatto che i giovani hanno meno soldi da spendere in biglietti, ma dopo il concerto tendono a comprare gadget. gli adulti no. Quindi ai manager conviene far entrare i giovani. Un modo di filtrare via gli adulti è costringere tutti a fare lunghe file.<BR/><BR/>CiaoMauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-33267765401078499212008-10-27T14:42:00.000+01:002008-10-27T14:42:00.000+01:00Bello ed educativo il post. La soluzione è controi...Bello ed educativo il post. La soluzione è controintuitiva perché l'economia moderna si rifiuta di considerare il fattore tempo come dovrebbe. Anche nella definizione stessa di Capitale il fattore tempo non viene analizzato, al contrario di ciò che fa la scuola Austriaca. Infatti poi di fronte ai paradossi Marxisti, si arriva a pensarla come Tremonti. Peccato che la scuola austriaca non piaccia..<BR/><BR/>Per quanto riguarda le file al cinema, credo che il discorso lì sia diverso, in quanto c'è una forte non linearità degli ingressi che si hanno solo in prossimità dello spettacolo. Infatti nel cinema abbiamo che il servizio offerto è discretizzato, mentre nel cinema il servizio offerto è una retta continua nel tempo.<BR/>Per quanto riguarda i concerti rock... qui il problema mi pare più complesso. Bisogna pensarci.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-2435873145537668602008-10-27T08:39:00.000+01:002008-10-27T08:39:00.000+01:00@ivoPotresti vendere i biglietti a prezzo più alto...@ivo<BR/><BR/><I>Potresti vendere i biglietti a prezzo più alto, ma questo prezzo verrebbe percepito come ingiusto e il museo / sala da concerto rimarrebbe vuota.</I><BR/><BR/>Se succede questo vuol dire soltanto che hai scelto un prezzo troppo alto. Ma se ne avessi scelto uno intermedio, avresti ottenuto un miglioramento: un po' di persone si sarebbero offese ma non troppe; avresti fatto diminuire le persone quel tanto che basta da far scomparire la fila, ma mantenere uguale il numero di persone che entra. Così il tuo profitto sarebbe stato maggiore.<BR/><BR/>In altre parole: se le persone al prezzo 20 disertano per motivi morali, come tu dici, e al prezzo 10 fanno una fila di 5 giorni, è chiaro che deve esistere un prezzo intermedio che per te migliora le cose, cioè che non cambia il numero di persone che entrano, ma elimina soltanto quelle che non sarebbero entrati comunque.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-54369861084118049512008-10-27T08:27:00.000+01:002008-10-27T08:27:00.000+01:00@LopoUna possibile obiezione è: se alle 9 alzi il ...@Lopo<BR/><BR/><I>Una possibile obiezione è: se alle 9 alzi il prezzo fino a X euro per azzerare la fila, chi ti dice che gli N che entrano alle 9 non si accorgano di essere tanto pirla da pagare di più quando andando qualche ora dopo pagherebbero di meno?</I><BR/><BR/>Questo non può succedere per costruzione: ho scelto il prezzo tale da eliminare appena la fila (alle 9). Quindi, <B>per definizione</B>, il numero di persone che entrano alle 9 non può diminuire: sto scartando solo quelli che non sarebbero entrati comunque (alle 9). <BR/><BR/>(Ovviamente, il numero di persone che entrano alle 9 dipende anche dal prezzo negli altri orari, ed io ho tenuto conto anche di questo nello scegliere il prezzo alle 9. E' una decisione globale: cambia il prezzo alle 9 e a cascata puoi dover cambiare il prezzo in tutti gli altri orari. Il problema non si pone perché tu raggiungi l'array ottimale di prezzi con un algoritmo evolutivo.)<BR/><BR/><I> Ad occhio (ma sarebbe opportuno fare una simulazione del sistema dinamico) raggiungeresti al massimo che la gente arrivi a tasso costante, </I><BR/><BR/>Ti ricordo che il mio obiettivo è impostare i prezzi per ciascuna ora in modo da far arrivare ogni ora esattamente N persone, dove N è il numero di persone che il locale può ospitare in un'ora. N è costante per ogni ora.<BR/><BR/><I> ma senza rendere costante il tempo all'interno -> code, again. </I><BR/><BR/>Il tempo di permanenza non mi deve preoccupare, perché è già incorporato nel calcolo di N. N è funzione del tempo di permanenza.<BR/><BR/>La cosa peggiore che può accadere è che il tempo di permanenza dipenda dal prezzo. In questo caso posso semplicemente abbandonare la costante N e considerare N1, N2, N3, ..., separati per ogni ora.<BR/><BR/>__<BR/><BR/>Comunque l'intera discussione mi sembra inverosimile. Se ho capito bene, tu non sei convinto che il prezzo che massimizza il profitto è quello che annulla appena la fila. (In una data ora). Ma si può dimostrare che è così. Basta supporre di fissare un prezzo leggermente maggiore e leggermente minore di quello, e si vede che in entrambi i casi il tuo profitto sarà minore. Nel primo caso, la capienza del locale è sottosfruttata, quindi avresti fatto meglio a diminuire leggermente il prezzo e far entrare più gente. Nel secondo caso, si forma una piccola fila; quindi il tempo perso dalle persone in fila non viene guadagnato da nessuno. Aumentando il prezzo avresti convertito la loro spesa interamente in denaro, denaro che avresti guadagnato tu. Quindi avresti aumentato il profitto.<BR/><BR/>...<BR/><BR/><I>probabilmente il tasso di arrivo giornaliero (non più istantaneo o orario) tenderebbe a uniformarsi, con in più però il fatto che mentre se alle 9 costa troppo puoi pensare di farti un giro della città e tornare alle 15, i tuoi giorni liberi in un anno possono essere fissati e se non puoi permetterlo in quei giorni non puoi proprio andare, cosicché il numero di visitatori calerebbe.</I><BR/><BR/>Di nuovo, il numero di visitatori non può calare per definizione. Io scelgo il prezzo tale che non fa diminuire il numero di persone che entrano, elimina solo la fila.<BR/><BR/><I>Se anche ammettiamo che il segnale arrivi in modo efficace, ti invito anche a notare che questa soluzione potrebbe avere l'effetto di far abbassare i prezzi per gli orari (o i giorni) in cui il museo è "sottoutilizzato".</I><BR/><BR/>Ed è esattamente la cosa che ti conviene fare. Se il locale è sottosfruttato, vuol dire che il prezzo è troppo alto. Abbassandolo il profitto aumenta.<BR/><BR/><I>E se tu non mi dimostri che tipo funzione c'è tra tra prezzo e "voglia di entrare" (o numero di persone che entrano ad un dato prezzo), può darsi benissimo che il museo complessivamente incassi di meno, per certi tassi di arrivo. </I><BR/><BR/>Ma se il prezzo è maggiore e il numero di persone che entra è lo stesso per costruzione, non capisco come fa ad incassare di meno.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-75447138932219567832008-10-27T02:04:00.000+01:002008-10-27T02:04:00.000+01:00@vaaalè più vantaggiosa la seconda alternativa per...@vaaal<BR/><BR/><I>è più vantaggiosa la seconda alternativa perché non ci sono persone che perdono tempo.</I><BR/><BR/>Ecco una soluzione su queste linee:<BR/><BR/>se io per entrare devo pagare col mio tempo, il tempo che io perdo non viene guadagnato da nessuno. Nessuno guadagna ciò che io perdo. Quindi il mio tempo costituisce una perdita netta per il paese. Se invece io per entrare devo pagare soldi, ciò che io pago viene guadagnato dal proprietario. Tra il primo e il secondo caso per me non cambia niente, ma per il proprietario il secondo caso è preferibile, quindi la seconda soluzione è preferibile (dal punto di vista utilitaristico).Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-20067214437832632492008-10-27T01:06:00.000+01:002008-10-27T01:06:00.000+01:00soluzione aggiunta (nel nuovo post) :)tenete conto...soluzione aggiunta (nel nuovo post) :)<BR/><BR/>tenete conto che questo è un quiz, un gioco. Non prendetelo troppo sul serio. Ottiene un risultato controintuitivo facendo alcune assunzioni e semplificazioni un po' forti (ad es. persone tutte uguali, un'assunzione che gli economisti fanno spesso). A volte (spesso) queste assunzioni saranno accettabili, ma non sempre.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-90981259201350848372008-10-27T00:07:00.000+01:002008-10-27T00:07:00.000+01:00Ivo, non solo, ma potrebbe succedere anche l'inver...Ivo, non solo, ma potrebbe succedere anche l'inverso: pensa a quanti si comprano la macchina più costosa perché è uno status symbol.<BR/><BR/>Un biglietto più alto per un determinato museo (rispetto alla media, per esempio) potrebbe far pensare a più gente che vale la pena visitarlo, se costa così tanto.<BR/>È giusto della scorsa settimana quello studio per cui i placebo più costosi funzionano di più...<BR/><BR/>Qui siamo nel campo dell'aleatorio (perché troppe sono le variabili in gioco per estrarre delle considerazioni generali che diventino un teorema dimostrabile) e ha poco senso considerare come assiomi le leggi di mercato, che dovrebbero essere in ultima analisi meccanismi "psicologici" (scusate il termine abusato) dimenticando completamente tutti gli altri meccanismi concorrenti, che peraltro spesso hanno un riscontro reale ben più solido e certificato scientificamente.Lopohttps://www.blogger.com/profile/08626167384746790650noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-11607937984008668342008-10-26T23:44:00.000+01:002008-10-26T23:44:00.000+01:00@lopoCerto. Qui stiamo assumendo persone con gli s...@lopo<BR/><BR/>Certo. Qui stiamo assumendo persone con gli stessi gusti. Se quest'assunzione cade, non è più vero che il beneficio è zero. Ad esempio, se per la gente normale una visita al museo vale 45 minuti di attesa, ma per te ne vale 90, tu puoi ottenere un beneficio. <BR/><BR/><BR/>Proponi di fissare un prezzo basso per aiutare i poveri. Se fissi un prezzo più basso, l'accesso si paga col tempo anziché col denaro. Coloro che riusciranno ad entrare saranno coloro che possono attendere più tempo.<BR/><BR/>Chi è che può permettersi di perdere più tempo, chi ha tanti soldi o chi ne ha pochi? Non saprei.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-42481627957782677262008-10-26T23:41:00.000+01:002008-10-26T23:41:00.000+01:00Uhm... immagino tu abbia presente il giochino A ri...Uhm... immagino tu abbia presente il giochino A riceve una somma e la deve dividere con B, se B rifiuta la divisione nessuno dei due guadagna niente.<BR/>Razionalmente, A dovrebbe fare l'offerta più bassa possibile (1 centesimo) e B dovrebbe accettarla, perché 1 centesimo è meglio di niente. Eppure B rifiuta offerte troppo basse, senza guadagnarci nulla.<BR/>Se questo fosse un caso del genere? Potresti vendere i biglietti a prezzo più alto, ma questo prezzo verrebbe percepito come ingiusto e il museo / sala da concerto rimarrebbe vuota.Ivo Silvestrohttps://www.blogger.com/profile/01345439931421135625noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-8399599171196635922008-10-26T23:19:00.000+01:002008-10-26T23:19:00.000+01:00"supponiamo che il prezzo del biglietto scenda. Al..."supponiamo che il prezzo del biglietto scenda. Allora più persone vorranno visitare il museo. Questo farà allungare la fila. Di quanto? La fila si allunga fino a che il vantaggio del prezzo più basso è compensato esattamente dallo svantaggio di dover fare una fila più lunga. Quindi il beneficio netto per i cittadini è zero: ciò che hai guadagnato sul prezzo lo hai perso sul tempo di attesa.<BR/>Quindi la fila aumenta fino ad annullare esattamente il beneficio dato dalla diminuzione di prezzo."<BR/><BR/>Però alla fine della fiera, col biglietto più basso, ci saranno più persone in fila che magari dovranno attendere di più tanto da annullare il beneficio del calo di prezzo, ma vedranno il museo che col biglietto più alto non avrebbero potuto vedere.<BR/>Vuol dire che abbassare il biglietto sposta la bilancia dei costi sui tempi di attesa, ma c'è più gente che ha pochi soldi e abbastanza tempo che gente che ha molti soldi e poco tempo.Lopohttps://www.blogger.com/profile/08626167384746790650noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-72745553917827013282008-10-26T23:09:00.000+01:002008-10-26T23:09:00.000+01:00@IvoTouché. :-) Effettivamente è difficile spiega...@Ivo<BR/><BR/>Touché. :-) Effettivamente è difficile spiegarlo. <BR/><BR/>Uno degli enigmi che fanno scervellare gli economisti è perché i prezzi dei concerti delle rockstar siano così bassi che la gente, per essere sicura di trovare un biglietto, deve mettersi in fila 5 giorni prima, accampata. Ci sono teorie ingegnosissime per spiegare questa cosa. La migliore coinvolge il fatto che i giovani comprano gadget e gli adulti no. Cose assurde.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-69976370482009978502008-10-26T22:58:00.000+01:002008-10-26T22:58:00.000+01:00Non ho letto tutti i commenti e neppure la soluzio...Non ho letto tutti i commenti e neppure la soluzione. Solo una piccola osservazione empirica: la fila c'è anche al cinema - che è privato.<BR/>Mi sa che, per una volta, lo StatoFonteDiTuttiIMali non c'entra! ;-)Ivo Silvestrohttps://www.blogger.com/profile/01345439931421135625noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-89560543176668951382008-10-26T22:43:00.000+01:002008-10-26T22:43:00.000+01:00@vaalMi gira un po' la testa :) Non riesco nemmeno...@vaal<BR/><BR/>Mi gira un po' la testa :) Non riesco nemmeno a capire se hai indovinato. Credo di no, perché stai considerando il bene solo per un sottoinsieme degli attori in gioco...<BR/><BR/><BR/>Inoltre, vedo che fai fatica perché ti manchi un criterio per confrontare i guadagni in termini di tempo coi costi in termini di denaro. <BR/><BR/>Per quest'ultima cosa, ragiona così: <BR/><BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>supponiamo che il prezzo del biglietto scenda. Allora più persone vorranno visitare il museo. Questo farà allungare la fila. Di quanto? La fila si allunga <I>fino a che il vantaggio del prezzo più basso è compensato esattamente dallo svantaggio di dover fare una fila più lunga.</I> Quindi il beneficio netto per i cittadini è zero: ciò che hai guadagnato sul prezzo lo hai perso sul tempo di attesa.<BR/><BR/><BR/>Quindi la fila aumenta <I>fino ad annullare esattamente il beneficio dato dalla diminuzione di prezzo.</I><BR/><BR/><BR/>Quindi...<BR/><BR/><BR/>(Tra un'oretta posto la soluzione, tratta da Armchair Economist).Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-77326971148489151512008-10-26T21:24:00.000+01:002008-10-26T21:24:00.000+01:00sto pensando ad una cosa (scusa i post a cascata):...sto pensando ad una cosa (scusa i post a cascata): a questo punto i primi 1000 della prima opzione saranno certamente avvantaggiati (il tempo in fila rispetto alla seconda opzione è uguale, ma il costo è diverso). Quindi, ripeto con questa nuova versione: se si considerano solo le persone che entrano al museo, PER LORO la prima alternativa è più conveniente. Se si considera TUTTA la gente (quelli in fila inutilmente e quelli entrati), la seconda porta un uguale beneficio o maggiore(dipende da quanto vogliamo far valere il tempo in fila).<BR/><BR/>Ok, aspetto risposta con ansia : DVaaalhttps://www.blogger.com/profile/16009572410485314369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-8909622617678245842008-10-26T21:21:00.000+01:002008-10-26T21:21:00.000+01:00possiamo anche metterla in questo modo (più sempli...possiamo anche metterla in questo modo (più semplicemente, mi sembra).<BR/>Il museo può contenere 1000 persone.<BR/>Nel primo caso (prezzo accessibile) sono 2100 le persone in fila, nel secondo caso sono 1000. Nel primo caso le persone che entrano pagano di meno, ma le 1100 rimanenti ci rimettono perdendo tempo. Nel secondo caso pagano di più, ma nessuno aspetta invano (ma adesso mi sembra che il beneficio sia uguale... cazzo!)Vaaalhttps://www.blogger.com/profile/16009572410485314369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-66062356980778677322008-10-26T21:20:00.000+01:002008-10-26T21:20:00.000+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Vaaalhttps://www.blogger.com/profile/16009572410485314369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-39444960572066632282008-10-26T21:15:00.000+01:002008-10-26T21:15:00.000+01:00ecco una soluzione simile alla precedente, tenendo...ecco una soluzione simile alla precedente, tenendo conto che il prezzo non viene pagato prima di fare la fila.<BR/>Caso in cui il prezzo è accessibile=maggior fila. Le persone perdono un tot di tempo ma pagano di meno. Probabilmente faranno i loro calcoli sul prezzo del loro tempo e sul prezzo del biglietto, e decideranno o meno di andare. <BR/><BR/>Nell'altro caso invece il prezzo aumenta e forse compensa la perdita di tempo per la fila.<BR/><BR/>Ecco, mettendola in questo modo le alternative mi sembrano identiche, ovvero non modificano granché il beneficio (calcolato sommando prezzo e sul tempo) della gente.<BR/>Se invece teniamo conto che alcuni perderanno solo tempo (magari le persone sono in fila e solo dopo gli viene annunciato che il teatro è pieno. Mi sembra plausibile, ma non ho capito se devo escludere questa possibilità perché sanno già quanto la fila è lunga) è più vantaggiosa la seconda alternativa perché non ci sono persone che perdono tempo. (voglio dire che il beneficio delle persone che entrano è uguale. Cambia il beneficio della gente: non ci saranno persone che aspettano inutilmente [impiego di tempo])<BR/><BR/>Certo che è difficile davvero : -sVaaalhttps://www.blogger.com/profile/16009572410485314369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-19881514709365281272008-10-26T20:41:00.000+01:002008-10-26T20:41:00.000+01:00@vaalscusa dimenticavo di dire:Facciamo che la gen...@vaal<BR/><BR/>scusa dimenticavo di dire:<BR/><BR/>Facciamo che la gente non deve pagare in anticipo. Può pagare alla fine della fila. (sempre se c'è fila.)<BR/><BR/>Inoltre, la gente sa in anticipo quanto la fila durerà, e sa in anticipo il prezzo del biglietto.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-33539393312361024322008-10-26T20:38:00.000+01:002008-10-26T20:38:00.000+01:00No Vaal. Non mi pare giusta. Mi hai fatto tremare,...No Vaal. Non mi pare giusta. Mi hai fatto tremare, perché in un certo punto ci sei andato vicino. :)<BR/><BR/>Un altro suggerimento:<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/>.<BR/><BR/>Suggerimento: il costo per la gente di visitare il museo non è dato solo dal prezzo che devi pagare per il biglietto, ma anche dal tempo che devi perdere per fare la fila. Se dimiuisci il prezzo...Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-53464736589050844722008-10-26T20:19:00.000+01:002008-10-26T20:19:00.000+01:00ho preso come ipotesi che le persone comprino il b...ho preso come ipotesi che le persone comprino il biglietto prima di fare la fila. Nel caso che la fila sia troppo lunga per loro (quindi ipotesi con prezzo più accessibile=fila più lunga) probabilmente molti di loro resteranno fuori. Se il costo del biglietto non viene rimborsato ci rimettono in denaro, e anche se venisse rimborsato ci rimetterebbero in perdita di tempo. Nel secondo caso invece quelli che pagano entrano, non perdono soldi e non perdono tempo.<BR/><BR/>Mi sembra un po' ingenua, ma magari ha sensoVaaalhttps://www.blogger.com/profile/16009572410485314369noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-15722180354594184942008-10-26T17:36:00.000+01:002008-10-26T17:36:00.000+01:00Mah, non mi convince molto.Una possibile obiezione...Mah, non mi convince molto.<BR/>Una possibile obiezione è: se alle 9 alzi il prezzo fino a X euro per azzerare la fila, chi ti dice che gli N che entrano alle 9 non si accorgano di essere tanto pirla da pagare di più quando andando qualche ora dopo pagherebbero di meno?<BR/>Ad occhio (ma sarebbe opportuno fare una simulazione del sistema dinamico) raggiungeresti al massimo che la gente arrivi a tasso costante, ma senza rendere costante il tempo all'interno -> code, again.<BR/>Questo perché non c'è modo di comunicare efficientemente a casa il segnale riguardante il tasso istantaneo "giusto" di arrivo calcolando lo stato interno del sistema, anche con tutta la fiducia che vuoi dare al segnale "prezzo".<BR/><BR/>Mi soffermo poco sulla difficoltà successiva: che in realtà una suddivisione temporale esiste già, ed è il giorno stesso rispetto all'anno. Siccome ci possono essere dei giorni sottoutilizzati e altri sovraffollati, dovresti calcolare un costo diverso al giorno, ma per la dinamica succitata probabilmente il tasso di arrivo giornaliero (non più istantaneo o orario) tenderebbe a uniformarsi, con in più però il fatto che mentre se alle 9 costa troppo puoi pensare di farti un giro della città e tornare alle 15, i tuoi giorni liberi in un anno possono essere fissati e se non puoi permetterlo in quei giorni non puoi proprio andare, cosicché il numero di visitatori calerebbe.<BR/><BR/>Se anche ammettiamo che il segnale arrivi in modo efficace, ti invito anche a notare che questa soluzione potrebbe avere l'effetto di far abbassare i prezzi per gli orari (o i giorni) in cui il museo è "sottoutilizzato".<BR/>E se tu non mi dimostri che tipo funzione c'è tra tra prezzo e "voglia di entrare" (o numero di persone che entrano ad un dato prezzo), può darsi benissimo che il museo complessivamente incassi di meno, per certi tassi di arrivo.Lopohttps://www.blogger.com/profile/08626167384746790650noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-85115465412487083152008-10-26T16:46:00.000+01:002008-10-26T16:46:00.000+01:00Una precisazione: un museo ha ovviamente dei limit...Una precisazione: un museo ha ovviamente dei limiti fisici. I limiti fisici derivano dal fatto che un quadro può essere guardato solo da un certo numero di persone alla volta. Aumentando la capienza delle stanze non cambierebbe niente: avremmo stanze enormi e quasi completamente vuote, e le persone non riuscirebbero comunque a guardare i quadri più rapidamente, perché ostacolati dalle altre persone che li stanno guardando. (Anzi aumentare la grandezza delle stanze potrebbe rallentarli ulteriormente). Quindi, quando parlo di limiti "capienza", non mi riferisco davvero alla capienza dei musei, ma a quei limiti fisici. Chiusa parentesi.<BR/><BR/>_____<BR/><BR/>@lopo<BR/><BR/>(Il mio commento precedente non era una risposta al tuo; lo avevo scritto prima per timore di non essere stato chiaro. Ora cerco di rispondere al tuo:)<BR/><BR/><I><BR/>Tu supponi che alla fine della giornata la fila non venga smaltita completamente e che regolarmente un numero rilevante di persone (commensurabile con quelle che entrano) si facciano ore di fila per essere poi cacciate indietro all'ora di chiusura. Ma non è affatto detto che sia così. Devi dimostrarlo. ... La fila può crearsi per dieci milioni di motivi ... basta che non arrivino con una frequenza omogenea lungo tutto l'orario, che necessariamente una fila si crea.<BR/></I><BR/><BR/>Se ho capito bene, tu dici che la fila si può creare NON perché a quel prezzo vogliono entrare più persone di quante il locale può contenerne (che è ciò che io sostengo), ma perché le persone si presentano tutte allo stesso momento, o comunque l'affluenza non è costante durante il giorno. <BR/><BR/>In altre parole: anche se il numero di persone che vogliono entrare a quel prezzo è pari alla capienza del locale in un giorno, le file si creano lo stesso, perché le persone si presentano allo stesso momento. Giusto?<BR/><BR/>Ok, ma il problema si risolve rifacendo il ragionamento separatamente per ciascun orario. Io assumevo per semplicità che l'affluenza fosse costante durante tutto giorno, ma, se questo ti crea problemi, ragioniamo separatamente nei vari orari. <BR/><BR/>Supponiamo che in un dato momento (alle ore 9) ci sia una grossa fila (perché, come tu dici giustamente, in quell'orario ci va più gente). Questo necessariamente significa che, <I>alle ore 9</I>, a quel prezzo vogliono entrare più persone di quante il museo può contenerne alle ore 9. Giusto?<BR/><BR/>Allora riscriviamo il quiz così: perché, <I>alle ore 9</I>, il museo non alza i prezzi? In questo modo guadagnerebbe di più: infatti, il numero di persone che entrano <I>alle ore 9</I> resterebbe lo stesso, ma ciascuna persona pagherebbe di più. Ecc ecc.<BR/><BR/>Insomma, basta prendere intervalli così brevi che l'affluenza si può considerare costante al loro interno, applicare il ragionamento separatamente su questi intervalli, e la tua obiezione mi sembra non abbia più motivo di esistere.Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-81313862877720388272008-10-26T16:27:00.000+01:002008-10-26T16:27:00.000+01:00Avevo capito, e infatti ti ripeto: non è detto che...Avevo capito, e infatti ti ripeto: non è detto che si crei una fila così superiore alla capienza giornaliera, e non è detto che un calo di presenze escluda totalmente la fila (se magari per assurdo tu ti basassi sul solo dato fenomenico della fila, senza controllare che il numero di accessi giornalieri sia corrispondente ad un valore atteso, è possibilissimo che tu vada a "svuotare" il museo perché riuscirai a eliminare la fila solo facendo calare il numero giornaliero di presenze).<BR/><BR/>Siccome la fila non dipende solo dalla capienza dei locali, ma da un tasso di afflusso dei visitatori (che varia durante il giorno), da una velocità di visita del museo (anche questa variabile durante il giorno - probabile che all'ora di pranzo la gente si affretti perché vuole correre fuori a mangiarsi un panino1), ecc. ecc., questi parametri:<BR/>- o vengono valutati con uno studio sul campo (e vedrai che si scopre quante non linearità ci siano), e già che ci sei mi dici pure quanta gente viene rimandata indietro agli Uffizi ogni giorno;<BR/>- o vanno assunti come ipotesi (ad esempio come costanti e di entità adeguata, ad esempio proprio capienza_giornaliera/ore_di_apertura persone all'ora per quanto riguarda l'afflusso) e specificati all'inizio del problema, ma a quel punto si perde ogni contatto con la realtà e il quesito diventa puramente teorico, visto che aggiungi una linearizzazione ad altre semplificazioni.Lopohttps://www.blogger.com/profile/08626167384746790650noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7253394167871754463.post-81732020490352347922008-10-26T16:05:00.000+01:002008-10-26T16:05:00.000+01:00@lopomi rendo conto che non sono stato chiaro, qui...@lopo<BR/><BR/>mi rendo conto che non sono stato chiaro, quindi faccio un esempio. <BR/><BR/>Supponiamo che il museo possa contenere massimo 1000 persone al giorno. Io fisso a 5 il prezzo del biglietto, e mi accorgo che a quel prezzo vogliono entrare 10.000 persone al giorno. E si creano lugnhe file. E 9000 persone resteranno fuori comunque, perché la capienza è quella. Quindi decido di aumentare un po' il prezzo del biglietto, e lo porto a 6. E mi accorgo che a quel prezzo vogliono entrare 9500 persone al giorno. Ne restano ancora fuori 8500. Allora io aumento ancora il prezzo, e così via, fino a che arrivo a un prezzo tale che il numero di persone che vogliono entrare a quel prezzo è esattamente 1000 (la capienza del locale).Mauriziohttps://www.blogger.com/profile/00234058781177355541noreply@blogger.com