Perché il prezzo del petrolio sale? Una delle spiegazioni che vengono addotte dai politici coinvolge gli "speculatori". E' naturale chiedersi che cosa significhi questa parola. In questo articolo si spiega cosa è la speculazione e quali sono i suoi effetti. In breve, gli speculatori sono persone che comprano un certo bene quando esso è abbondante (e quindi costa poco), e lo rivendono quando esso scarseggia (e quindi costa molto). Così facendo, gli speculatori fanno salire il prezzo del bene quando il bene abbonda, e fanno scendere il prezzo quando il bene scarseggia. Cioè, fanno salire il prezzo quando è basso, e lo fanno scendere quando è alto.
Un legame interessante con la teoria dell'evoluzione è che, se molti speculatori sbagliassero le loro previsioni, potrebbero ottenere il risultato opposto: far salire i prezzi quando sono già alti e farli scendere quando sono bassi. Ma le forze della selezione naturale scartano quegli speculatori che fanno previsioni sbagliate.
La parola a Walter Block.
___
«Uccidete gli speculatori!» è un grido che risuona durante tutte le carestie della storia. Pronunciato dai demagoghi, che ritengono che lo speculatore provochi la morte per inedia alzando i prezzi del cibo, questo grido viene poi ardentemente sostenuto dalle masse degli analfabeti economici. Questo modo di pensare, anzi di non pensare, ha permesso ai dittatori di imporre anche la pena di morte per quei commercianti di generi alimentari che chiedano prezzi alti durante una carestia. ...
Eppure la verità è che, lungi dall' essere la causa della fame e delle carestie, lo speculatore le previene. E lungi dal tutelare la vita della popolazione, il dittatore è il vero responsabile della causa della carestia. Dunque l'odio diffuso per lo speculatore è una grande perversione della giustizia. Possiamo meglio comprendere questo concetto se ci rendiamo conto che lo speculatore è una persona che compra e vende merce nella speranza di realizzare un profitto. E' colui che, secondo la vecchia, onorata espressione, cerca di "comprare a prezzi bassi e vendere a prezzi alti".
Ma cosa c'entra il comprare a prezzi bassi, vendere a prezzi alti e realizzare profitti, col salvare gli individui dall'inedia? Adam Smith lo spiega al meglio con la dottrina della "mano invisibile": Secondo questa dottrina, «ogni individuo si sforza di impegnare il proprio capitale in modo che renda il massimo del valore. In generale egli non ha intenzione di favorire l'interesse pubblico, né si rende conto di quanto in effetti lo favorisca. Egli desidera solo la propria sicurezza ed il suo personale guadagno. Ma è condotto, in questa sua ricerca, come da una mano invisibile, a favorire un fine che non era affatto nelle sue intenzioni. Nel perseguire il proprio interesse, egli spesso favorisce quello della società più efficacemente di quelle volte in cui cerca di farlo di proposito».
II bravo speculatore, quindi, che agisce nel proprio interesse egoistico, non conoscendo né interessandosi al benessere pubblico, finisce per favorirlo.
In primo luogo, lo speculatore diminuisce gli effetti della carestia, immagazzinando cibo in tempi di abbondanza, per motivi di profitto personale. Acquista e mette via il cibo per il giorno in cui questo scarseggerà, permettendogli di venderlo a un prezzo maggiore. Le conseguenze della sua attività sono di vasta portata. Agiscono da segnale ad altri personaggi della società, che sono incoraggiati dall'attivita dello speculatore ad imitarlo. I consumatori sono stimolati a mangiare di meno e a mettere da parte di più, gli importatori ad importare di più, gli agricoltori a migliorare la resa dei propri raccolti, i costruttori a edificare attrezzature per il magazzinaggio, ed i commercianti ad immagazzinare più viveri. Dunque ... lo speculatore, nella sua caccia al profitto, porta ad accumulare più cibo durante gli anni di abbondanza di quanto non sarebbe altrimenti avvenuto, diminuendo in tal modo gli effetti degli anni magri a venire.
Si obietterà che queste conseguenze positive risulteranno solo se lo speculatore ha fatto un calcolo giusto sulle condizioni future. E se sbaglia? Cosa succede se prevede anni di abbondanza --- e vendendo stimola altri ad imitarlo --- e seguono invece anni magri? In questo caso, non sarebbe proprio lui il responsabile per la maggiore gravità della carestia?
Sì. Se lo speculatore sbaglia, sarebbe responsabile di gravi danni. Ma sono in azione potenti forze [la selezione naturale, NdM] che tendono a eliminare gli speculatori incompetenti. Perciò il pericolo che rappresentano e il danno che provocano sono più ipotetici che reali. Lo speculatore che calcola male subirà severe perdite economiche. Comprare a prezzi alti e vendere a prezzi bassi potrà indirizzare erroneamente l'economia, ma di certo sarà devastante per il portafogli dello speculatore. Non si può pretendere che uno speculatore azzecchi sempre i suoi pronostici, ma se ne sbaglia più di quanti ne indovina perde il suo capitale di investimento. Dunque non resterebbe a lungo in una posizione che gli permettesse di aumentare, con i suoi errori, la gravità delle carestie. La medesima attività che nuoce alla popolazione nuoce automaticamente anche allo speculatore, e quindi gli impedisce di continuare la sua attività. In un qualsiasi momento, quindi, gli speculatori attivi saranno quelli molto efficienti, e cioè quelli utili all'economia.
Confrontiamo tutto questo con l'attività degli enti statali, quando si assumono il compito dello speculatore e tentano di stabilizzare il mercato degli alimentari. Cercano anch'essi di gestire la stretta linea di demarcazione tra l'immagazzinare viveri insufficienti e l'immagazzinarne in eccesso. Ma, quando sbagliano, per loro non ci sarà nessun processo di eliminazione. Lo stipendio di un impiegato statale non sale né scende a seconda del successo delle sue iniziative imprenditoriali. Poiché il denaro che sarà guadagnato o perso non è il suo, l'attenzione che ci si può aspettare dai burocrati nell'esercizio delle loro speculazioni lascia molto a desiderare. Non c'è un miglioramento automatico, costante, quotidiano, nella precisione dei burocrati, come quello che c'è da parte degli speculatori privati.
Resta l'obiezione più frequente, e cioè che lo speculatore provochi il rialzo dei prezzi degli alimentari. Se la sua attività viene accuratamente esaminata, però, si potrà osservare che l'effetto generale è invece la stabilizzazione dei prezzi. Nei periodi di abbondanza, quando i prezzi degli alimentari sono insolitamente bassi, lo speculatore compra. Egli toglie dal mercato una certa quantità di viveri, provocando in tal modo un rialzo dei prezzi. Negli anni magri che seguono, i viveri precedentemente immagazzinati vengono rimessi sul mercato, provocando così un calo dei prezzi. Naturalmente il cibo costerà caro durante la carestia, e lo speculatore lo venderà a prezzi superiori a quelli dell'acquisto. Ma non saranno comunque più costosi di quanto lo sarebbero stati senza il suo intervento! [Perché senza di loro la quantità del bene sarebbe stata ancora minore e quindi il prezzo ancora maggiore, NdM]. (Va ricordato che lo speculatore non provoca carenze alimentari, che di solito sono invece il risultato di raccolti mancati e altri disastri naturali o causati dall'uomo.)
L'effetto dello speculatore sui prezzi alimentari è quello di livellarli. Nei periodi di abbondanza, quando i prezzi dei viveri sono bassi, lo speculatore fa incetta ed immagazzina i generi alimentari provocandone il rialzo. Nei periodi di carestia, quando i prezzi dei viveri sono alti, lo speculatore svende e provoca l'abbassamento dei prezzi. L'effetto che lui ottiene è di realizzare profitti. Questo non è malvagio; al contrario, lo speculatore assolve una funzione preziosa.
Eppure, invece di onorare lo speculatore, i demagoghi e i loro seguaci lo attaccano. Ma vietare la speculazione sui generi alimentari produce lo stesso effetto sulla società di quello che si avrebbe impedendo agli scoiattoli di immagazzinare le nocciole per l'inverno: la morte per fame.
(Tratto dal libro "Difendere l'indifendibile".)
venerdì 11 luglio 2008
blog comments powered by Disqus
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)