Il comunismo
Esaminiamo più da vicino il regime comunista russo. Prendiamo i dogmi della collettivizzazione dei beni e del lysenkoismo. La collettivizzazione dei beni produsse un crollo catastrofico della produttività, particolarmente grave in Ucraina. E' stato dimostrato che milioni di persone sono morte come risultato della collettivizzazione dei beni. Il lysenkoismo è una forma screditata di genetica. Nel 1928 un agronomo precedentemente sconosciuto di nome Lysenko inventò una nuova tecnica di agricoltura promettendo di triplicare o quadruplicare la produzione di grano. In realtà la tecnica non era né nuova né utile. Però, nell'ambiente intellettuale compromesso dell'unione sovietica, Lysenko vinse tutte le battaglie politiche importanti. Tra il 1934 e il 1940 convinse Stalin ad arrestare, imprigionare e giustiziare molti dei suoi colleghi. Oggi possiamo vedere chiaramente che il Lysenkoismo fu una cosa priva di senso e pericolosa. In realtà era chiaro anche allora. Ma pochi osavano affermare ciò che era ovvio, e così violare un dogma di stato. (Ci sono sgradevoli echi di questo disastro nella promozioni politica del creazionismo negli Stati Uniti.)
La collettivizzazione causò la lenta morte per fame di milioni di uomini, donne e bambini. La collettivizzazione era un'iniziativa basata sulla fede. Non c'era evidenza che avrebbe funzionato. C'era evidenza sostanziale che avrebbe prodotto dei danni. Eppure lo Stato sovietico volle procedere ugualmente con la sua attuazione. Andarono avanti per fede.
Per quanto riguarda il comunismo di Pol Pot, quando esso fu attuato l'evidenza della sua inapplicabilità era già schiacciante.
Il comunismo fu quindi un sistema fortemente dogmatico e fideistico. C'è ragione di credere che la causa delle atrocità perpetrate da questi regimi non fosse l'ateismo ma, al contrario, il loro irrazionale dogmatismo ― il credere senza evidenza nella validità di un sistema.
C'è davvero una lezione da trarre da tutto questo. La religione è solo un caso particolare di dogma. Ed è il dogma la radice di ogni male. Come scrive efficacemente Sam Harris:
Il problema che l'ateo denuncia non è altro che il problema del dogma stesso ― di cui ogni religione ha una quantità fin troppo grande. Non conosco alcuna società a memoria d'uomo che abbia mai sofferto perché il suo popolo è diventato troppo ragionevole.L'esempio dei regimi comunisti, quindi, non indebolisce ma rafforza la posizione atea, una volta chiarito che la causa delle atrocità non fu il loro ateismo ma il loro dogmatismo, una forma di "religiosità". Al contrario, il metodo sostenuto dall'ateo è l'esatto opposto: il ragionamento basato sull'evidenza.
Il nazismo
Per quanto riguarda il nazismo, prima di tutto bisogna dire che l'evidenza che Hitler fosse ateo è molto discutibile. Ad esempio egli scrisse nel Mein Kampf “Per cui oggi ritengo di agire secondo il volere del Creatore Onnipotente: difendendo me stesso dagli ebrei, sto difendendo l'opera di Dio”. Questo fu scritto nel 1925 e ripetuto a voce nel 1938, ed egli disse cose simili per tutta la sua carriera.
Ma soprattutto, la religione fu direttamente incolpabile anche delle atrocità compiute da questo regime. Continua Sam Harris:
Considera l'Olocausto: l'antisemitismo che costruì i crematori nazisti, mattone dopo mattone, fu un'eredità diretta del cristianesimo medievale. Per secoli, gli europei cristiani avevano considerato gli ebrei come la peggior specie di eretici e avevano attribuito ogni male della società alla loro presenza continuata tra i fedeli.Statistiche sull'ateismo
Sebbene l'odio verso gli ebrei in Germania si sia espresso in un modo prevalentemente laico, le sue radici furono indubbiamente religiose ― e la demonizzazione esplicitamente religiosa degli ebrei d'Europa continuò per tutto il periodo. (Lo stesso Vaticano perpetuò le ingiurie razziste nei suoi giornali fino al 1914.) Auschwitz, i Gulag, e i campi di concentramento non sono esempi di cosa succede quando la gente diventa troppo critica verso credenze ingiustificate; al contrario, questi errori testimoniano i pericoli di non riflettere abbastanza criticamente su specifiche ideologie laiche.
Sam Harris continua:
Secondo il rapporto sullo sviluppo umano delle Nazioni Unite (2005), le società più atee ― paesi come Norvegia, Islanda, Australia, Canada, Svezia, Svizzera, Belgio, Giappone, Olanda, Danimarca e regno unito ― sono anche quelle più sane e in salute, come indicano le stime su aspettativa di vita, livello di istruzione, guadagno pro capite, uguaglianza tra i sessi, tasso di omicidi e mortalità infantile. Al contrario, le 50 nazioni oggi classificate nei posti più bassi dalle Nazioni Unite in termini di sviluppo umano sono saldamente religiose. Naturalmente, questo tipo di dati correlativi non dicono in che direzione vada il nesso di causa ― credere in Dio può produrre una disfunzione sociale, una disfunzione sociale può alimentare una credenza in Dio, ogni fattore potrebbe abilitare l'altro, o entrambi potrebbero nascere da qualche fonte più profonda di problemi. Lasciando da parte le questioni di causa ed effetto, questi fatti provano che l'ateismo è perfettamente compatibile con le aspirazioni di base di una società civile; provano anche, in modo definitivo, che la fede religiosa non fa nulla per assicurare la salute di una società.
(Il libro tratto dal blog è stato aggiornato con questo post)