Se tu puoi credere, alla lettera e senza evidenza, che Gesù Cristo risorse dalla morte, perché il fondamentalista non dovrebbe credere, alla lettera e senza evidenza, a qualche altra frase delle Scritture? Ad esempio, che Dio vuole che gli eretici siano uccisi? (Dio lo comanda con chiarezza nel Deuteronomio 13:13-17.) Queste due credenze sono ugualmente prive di evidenza. Sono quindi o ugualmente legittime, o ugualmente illegittime.
Nessun moderato può rispondere in modo soddisfacente a questa domanda, perché la credenza che (ad esempio) Gesù Cristo sia risorto non è più fondata della credenza che Allah ricompensi in Paradiso con delle vergini chi uccide gli infedeli. Entrambe le credenze sono presenti nelle Scritture, ed entrambe non sono minimamente corroborate da evidenza. Restando attaccato a credenze priva di evidenza come la divinità di Gesù, automaticamente il moderato conferisce legittimità alle credenze prive di evidenza dei fondamentalisti.
In realtà l'unica risposta non violenta e logicamente sostenibile da dare ai fondamentalisti, a livello di dialogo tra le nazioni, sarebbe: “noi condanniamo con decisione le vostre credenze religiose, perché non c'è evidenza che esse siano vere. Guardate noi: noi non crediamo in niente che sia privo di evidenza. Per noi Allah, Il Dio Cristiano, Zeus, Apollo, Babbo Natale e le fate del giardino sono tutti sullo stesso piano”. I moderati si oppongono fermamente a questa logica perché, se la accettassero, dovrebbero delegittimare le loro stesse credenze che Gesù Cristo sia resuscitato, che sia nato da una vergine, ecc.
Opponendosi a questa logica, ed esigendo “rispetto” per le proprie credenze prive di evidenza, i moderati proteggono anche le credenze dei fondamentalisti dalla pressione critica, e permettono a queste credenze di tramandarsi di generazione in generazione, con tutti gli effetti catastrofici che producono.
Questo significa che i moderati sono, seppur limitatamente ed indirettamente, responsabili per le stragi provocate dai fondamentalisti.