lunedì 31 marzo 2008

Il bambino nella favola

"Il libertario è come il bambino nella favola che insiste che l'imperatore è nudo."
(Murray Rothbard)

Scrive l'economista Rothbard:

Dimentichiamo per un attimo il fatto che, a memoria d'uomo, lo Stato ha monopolizzato i servizi giudiziari e di polizia nella società. Supponiamo di dover iniziare da zero, e che milioni di persone atterrino ora sulla terra, pienamente cresciute e sviluppate, provenienti da qualche altro pianeta. Inizia un dibattito su come si potrà assicurare la protezione (i servizi giudiziari e di polizia). Qualcuno dice: «Diamo tutte le nostre armi al qui presente Joe Jones e ai suoi parenti. Lasciamo che Jones e la sua famiglia decidano in merito a eventuali dispute fra noi. In questo modo, i Jones potranno proteggerci da qualsiasi aggressione o frode commesse nei nostri confronti. Dal momento che tutto il potere e le capacità decisorie sono in mano ai Jones, noi saremo protetti gli uni dagli altri. Permettiamo allora ai Jones di avere un guadagno da questo importante servizio, utilizzando le proprie armi e riscuotendo con la coercizione da noi tutto il denaro che desiderano.»

Sicuramente, in questo tipo di situazione nessuno riterrebbe questa proposta altro che ridicola. Difatti, risulterebbe più che ovvio che non sarebbe possibile, in questo caso, proteggersi dalle aggressioni o dalle rapine degli stessi Jones.

...

È solo perché nel corso di migliaia di anni ci siamo abituati all'esistenza dello Stato, che oggi diamo questo tipo di risposta assurda al problema della protezione e della difesa civili.

E' ovvio, poi, che lo Stato non ebbe inizio da un "contratto sociale" di questo tipo. Come notò Oppenheimer, lo Stato nasce solitamente in seguito alla conquista violenta...
Il timore di Rothbard ("chi ci proteggerà dallo Stato?") potrebbe sembrare infondato. Nella realtà, ovviamente, non abbiamo nulla da temere dallo Stato, in quanto esso persegue l'interesse comune. Il fatto che lo Stato si arroghi il monopolio della forza, e vieti ai cittadini di possedere armi da fuoco, produce di certo una società più libera e pacifica.

Oppure no? La storia potrebbe forse fornire evidenza in favore o contro il punto di vista di Rothbard. Traduco da qui:
Nel 1929 L'Unione Sovietica legiferò contro il possesso di armi da fuoco. Dal 1929 al 1953, circa 20 milioni di dissidenti, incapaci di difendersi, furono raccolti in campi di concentramento e sterminati.

Nel 1911 la Turchia legiferò contro il possesso di armi da fuoco. Dal 1915 al 1917 un milione e mezzo di armeni, incapaci di difendersi, furono raccolti in campi di concentramento e sterminati.

La Germania legiferò contro il possesso di armi da fuoco nel 1938. Dal 1939 al 1945 un totale di 13 milioni di ebrei ed altri, che erano incapaci di difendersi, furono raccolti in campi di concentramento e sterminati.

La Cina stabilì il controllo delle armi da fuoco nel 1935. Dal 1948 al 1952, 20 milioni di dissidenti politici, incapaci di difendersi, furono raccolti in campi di concentramento e sterminati.

Il Guatemala stabilì il controllo delle armi nel 1964. Dal 1964 al 1981, 100.000 indiani Maya, incapaci di difendersi, furono raccolti in campi di concentramento e sterminati.

L'Uganda stabilì il controllo delle armi nel 1970. Dal 1971 al 1979, 300.000 cristiani, incapaci di difendersi, furono raccolti in campi di concentramento e sterminati.

La Cambogia stabilì il controllo delle armi nel 1956. Dal 1975 al 1977 un milione di persone "istruite", incapaci di difendersi, furono raccolte in campi di concentramento e sterminate.

Numero di persone indifese costrette in campi di concentramento e sterminate nel XX secolo a causa del controllo delle armi: 56 milioni.
Il post continua con statistiche sull'Australia di dubbia veridicità (confronta wikipedia):
Sono passati ormai 12 mesi da quando i cittadini australiani sono stati costretti da una nuova legge a consegnare 640.381 armi da fuoco che detenevano per uso personale, le quali stanno per essere distrutte dal loro governo. Questo programma è costato ai contribuenti australiani più di 500 milioni di dollari. I risultati di questo programma, nel primo anno, sono:

- In tutta l'Australia il tasso di omicidi è cresciuto del 3.2 %.

- In tutta l'Australia le aggressioni sono salite dell'8.6 %.

- In tutta l'Australia le rapine a mano armata sono aumentate del 44 % (sì, 44 percento).

- Nel solo Stato del Victoria, gli omicidi con armi da fuoco sono aumentati del 300%. Notare che, mentre i cittadini che rispettano la legge le hanno consegnate, i criminali non lo hanno fatto, e possiedono ancora le proprie armi. ...

Sebbene nei precedenti 25 anni le statistiche mostrassero una diminuzione costante nelle rapine a mano armata, questa tendenza si è drasticamente invertita negli ultimi 5 anni, poiché ora i criminali hanno la garanzia che le loro vittime sono disarmate. [Ma la legge non è in atto solo da un anno? NdM]

C'è stato anche un sostanzioso aumento nei furti con scasso e nelle aggressioni ai danni degli anziani. ...

Non vedrete questi dati nei telegiornali della sera.
Ammettendo che questi dati siano corretti (che non è detto, devo verificare la fonte), la cosa non mi pare sorprendente. Sembra esserci una ragione matematica per cui le leggi sul controllo di armi devono avere questo effetto. La ragione, come fa notare David Friedman, è che il divieto di portare armi rende il crimine una professione redditizia. Se i criminali sono razionali, l'effetto non può che essere questo.
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