Siamo giunti alla parte più interessante dell'articolo di Friedman (iniziato qui).
L'analisi economica suggerisce che la privatizzazione delle forze dell'ordine ne diminuirebbe l'incentivo alla corruzione e, di conseguenza, il costo per i cittadini. All'ovvia domanda "chi pagherebbe le forze dell'ordine se non fossero finanziate dalle tasse?", Friedman risponde che sarebbero le forze dell'ordine stesse a pagare la vittima del crimine per acquistare il diritto di riscuotere la multa dal criminale.
La parola a David Friedman.
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Nella prima parte di questo capitolo ho applicato l'assunzione di razionalità ai criminali, ma non, eccetto una breve digressione, agli altri attori del sistema di giustizia criminale. Ora cercherò di correggere questa omissione. Cosa implica l'assunzione che i poliziotti, come i criminali, siano razionali, sul modo in cui dovremmo applicare la legge?
Le discussioni moderne su questa questione debbono molto a un articolo di Gary Becker e George Stigler, intitolato "Applicazione della legge, corruzione e compenso delle forze dell'ordine" [ "Law Enforcement, Malfeasance and Compensation of Enforcers"]. La parte rilevante dell'argomento si può riassumere in modo molto semplice:
Io sono un poliziotto, tu sei un criminale, e io possiedo delle prove che ti faranno condannare. Il costo per te di essere condannato è pari a $ 50.000 (o sotto forma di una multa o sotto forma di un'equivalente sentenza di carcerazione). Il beneficio che io ottengo facendoti condannare è una pacca sulla spalla dal mio superiore e un piccolo incremento nelle mie prospettive di promozione -- cose che per me valgono, diciamo, $ 10.000 in guadagni futuri.
Dal punto di vista della serie poliziesca "Dragnet", il seguito della storia è ovvio. Io ti consegno al procuratore distrettuale assieme con le prove, e la storia finisce lì. Dal punto di vista di un poliziotto economicamente razionale, il finale è ugualmente ovvio: io ti vendo le prove a un prezzo compreso tra $10.000 e $50.000, ed entrambi ce ne andiamo a casa.
Naturalmente, questo non è tutto -- se lo fosse, i criminali non sarebbero quasi mai condannati. I sistemi legali del mondo reale spendono una quantità considerevole di tempo e forze nel tentativo di impedire transazioni di questo genere, e di punire coloro che vi partecipano. Ma il bisogno di far ciò costituisce un costo ingente: significa che i poliziotti devono passare parte del loro tempo a controllarsi a vicenda anziché a controllare i criminali. E a volte, quando un poliziotto riesce a eludere la vigilanza dei suoi colleghi, o quando un intero dipartimento riesce a cospirare con successo per fare il proprio interesse contro l'interesse dei contribuenti che sono i suoi datori di lavoro, in tal caso i testi di economia descrivono il mondo reale più fedelmente delle serie televisive.
Becker e Stigler suggeriscono una soluzione semplice e radicale a questo problema: privatizzare la cattura dei criminali. Anziché pagare al poliziotto un salario, si potrebbe pagarlo con le multe che egli colleziona dai criminali che riesce a catturare. Se il criminale condannato deve al poliziotto $ 50.000 sotto forma di multa da pagare, la tangente più piccola che il poliziotto sarà disposto ad accettare per lasciarlo libero è $ 50.000. Se il criminale gli offre davvero quella cifra (per evitare il costo di difendersi in una causa penale in cui non ha speranze), non abbiamo alcuna ragione di obiettare: il criminale ha pagato il suo debito con la giustizia, il poliziotto ha ricevuto il suo salario, e i contribuenti si sono risparmiati il costo del processo.
Un simile sistema di applicazione privata della legge solleva una nuova domanda: come assegnare i crimini ai poliziotti? Visto che i poliziotti adesso sono diventati cacciatori di taglie privati, come decidiamo quale di essi può catturare un dato criminale e incassare la sua multa?
Una soluzione è trasformare il crimine in una proprietà della vittima. La vittima vende a un poliziotto (privato) il diritto di risolvere il crimine. Questo processo assegna i crimini ai poliziotti -- e lo fa in modo efficiente, dato che il poliziotto con la maggiore capacità di catturare il criminale sarà disposto a pagare il prezzo più alto per acquisire questo diritto. Le vittime ricevono così un rimborso per ciò che hanno perso, e noi non dobbiamo più preoccuparci di impedire ai poliziotti di farsi corrompere.
Seguendo la linea di ragionamento cominciata da Becker e Stigler, abbiamo reinventato il diritto civile (contrapposto al diritto penale). In questo sistema è la vittima del crimine, non lo Stato, ad avere un diritto verso il criminale.
[Vorrei far notare anche un'altra caratteristica non ovvia di questo sistema. Il tribunale, come abbiamo detto, conferisce alla vittima il diritto di riscuotere una multa. E la vittima, a sua volta, come abbiamo detto, può vendere questo diritto a un poliziotto. Cioè, vende al poliziotto il diritto di usare la violenza per risolvere il crimine (diritto che ora il poliziotto non possiede automaticamente, essendo un privato). Oppure, la vittima può decidere di non vendere questo diritto. Cioè, può scegliere di riscuotere la multa in prima persona, se ne ha i mezzi e la capacità. Tutto questo significa che non c'è più differenza tra il potere dei poliziotti e quello dei cittadini normali. I poliziotti, in questo sistema, sono cittadini come gli altri, soggetti alle stesse leggi di tutti gli altri cittadini. Se commettono un errore, o aggrediscono un innocente per errore, anche in buona fede, ciò sarà considerato aggressione, ed i poliziotti dovranno compensare la loro vittima, anziché esserne esentati come può accadere oggi. NdM.]
Sebbene la legge americana oggi non permetta alla vittima di vendere l'intero diritto al risarcimento ad un avvocato, il quale possa poi intentare da solo una causa incassando la multa, tuttavia la vittima può già vendere parte di questo diritto assumendo l'avvocato con tariffa proporzionale al risultato [on a contingency basis]. Alcune forme precedenti di diritto civile permettevano la vendita completa dei diritti al risarcimento, ed alcuni scrittori moderni hanno sostenuto che anche noi dovremmo fare lo stesso (Friedman 1984, Shukaitis 1987).
Ciò che nel diritto penale chiamiamo "corruzione" si chiama "accordo extragiudiziale" nel diritto civile -- ed è proprio così che vengono effettuati la maggior parte dei risarcimenti civili. Visto che il pagamento va alla persona che avrebbe incassato la multa (multa che è chiamata "risarcimento danni" nel sistema civile), un accordo extragiudiziale è in grado di produrre lo stesso risultato di un processo, e a un costo minore.
Questo solleva una domanda interessante: dovremmo abolire del tutto il diritto penale? Staremmo meglio se trasformassimo tutti i crimini in offese civili, sostituendo l'applicazione affidata allo Stato con l'applicazione affidata ad agenzie di polizia privata scelte dalla vittima stessa? Per metterla in altri termini, il sistema attuale ha una qualche logica? Ha senso il fatto che se qualcuno mi assale io chiamo la polizia, ma se qualcuno non rispetta un contratto io chiamo l'avvocato?
Il sistema civile ha dei vantaggi ovvi. Sostituisce un sistema centralizzato, guidato dal governo, con un mercato decentralizzato. In molti altri contesti, dalla scuola alla consegna della posta, c'è evidenza che il mercato produca un risultato migliore del governo, ad un costo minore. In aggiunta, un sistema civile fornisce un rimborso alla vittima. Ciò non solo soddisfa il nostro senso di giustizia, ma fornisce anche alle vittime l'incentivo a denunciare i crimini, anche quando tale denuncia implica una certa quantità di rischio o di inconvenienti -- e questa è una notevole carenza del sistema penale. Ed elimina anche il conflitto di interessi tra il poliziotto e i suoi datori di lavoro, che oggi si manifesta sotto forma di corruzione e di costose precauzioni per evitarla.
Ci sono però alcuni problemi in un sistema interamente basato sul diritto civile. Uno è che sotto un sistema civile, almeno quello attuale, la vittima è limitata a ricevere un risarcimento che lo rimetterà in condizioni uguali a quelle precedenti. In altre parole, si presume che la multa sia pari al danno causato. Questo può essere vicino all'efficienza solo se quasi tutti i criminali vengono identificati e condannati. Ma supponete che venga catturato solo un ladro su dieci. Nove volte su dieci, egli mi ruba $ 100 e se li tiene; una volta su dieci viene catturato e li restituisce; tutto ciò rende il furto una professione redditizia.
Quindi, se sostituiremo il diritto penale con quello civile, dovremo probabilmente modificare la regola del danno, maggiorando l'entità della multa in modo da tener conto dell'incertezza di incassarla. Ad esempio, potremmo richiedere al ladro che viene catturato una volta su 10 di pagare $ 1000 alla sua vittima [anziché $100]. In questo modo, in media, il ladro pagherebbe tanto quanto ruba. Non riceve alcun guadagno netto per il suo tempo e i suoi sforzi, quindi si cerca una professione più attraente.
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Questo, però, solleva un ulteriore problema. Maggiore è l'entità del risarcimento danni, minore è la probabilità che il ladro sia in grado di pagarlo. Un sistema criminale è in grado di punire i criminali che non possono pagare una multa mediante il carcere. Ma un applicatore privato della legge, che sia un avvocato o un cacciatore di taglie, non riceve alcun salario dai contribuenti. Inseguire un criminale che è incapace di pagare i danni che il tribunale ha stabilito è uno spreco di tempo e fatica; quindi, se la maggior parte dei criminali sono incapaci di pagare, un sistema civile avrà poco incentivo a catturarli. Per questa ragione, Becker ha suggerito che la distinzione essenziale tra un'offesa civile e una penale sia che gli atti penali sono, o dovrebbero essere, quelli per cui il criminale non è in grado di pagare la multa appropriata.
Una soluzione a questo problema sarebbe di sostituire il pagamento danni con una taglia, nel caso di criminali incapaci di pagare. Lo Stato pagherebbe la multa del criminale condannato al poliziotto privato che lo ha fatto condannare, poi punirebbe il criminale mettendolo in carcere. I criminali che sono in grado di pagare la propria multa lo farebbero. Un simile sistema è più costoso di un sistema civile puro, ma non più costoso del nostro sistema attuale, dato che le multe pagate ai poliziotti prenderebbero il posto dei salari oggi pagati alla polizia.
Un approccio alternativo sarebbe di diminuire l'incapacità dei condannati di pagare, eliminando alcune restrizioni attuali su quali beni possono essere alienati per pagare una sentenza civile. In una versione estrema di questo sistema, i criminali potrebbero essere costretti a lavori forzati per pagare la loro multa, forse in prigioni private, le quali sarebbero in concorrenza tra loro su quanto rapidamente pagherebbero una data multa in cambio del lavoro forzato del detenuto; ciò sarebbe analogo a ciò che avveniva due o trecento anni fa, quando dei datori di lavoro privati erano in concorrenza tra loro sulla brevità del periodo di lavoro che richiedevano agli immigranti per pagar loro il viaggio che li portasse negli Stati Uniti (Friedman 1979).
Un secondo problema nell'idea di scalare l'entità del risarcimento danni per compensare la probabilità che il criminale non paghi è che dà alle "vittime" l'incentivo a inscenare crimini fasulli. Con la legge attuale, ha poco senso che io manometta la tua automobile per farla collidere con la mia in circostanze in cui tu sarai ritenuto colpevole, poiché la quantità di denaro che otterrò vincendo la causa sarà appena sufficiente per riparare la mia auto. Ma se la legge permette alla vittima di incassare una cifra 10 volte più grande del danno subito, con la giustificazione che il 90% dei responsabili di tali offese non vengono mai scoperti, allora inscenare un incidente fasullo può diventare redditizio. Questo è lo stesso problema di abuso che ho discusso nella sezione precedente, in cui si accusava falsamente qualcuno di crimini legati alla droga al fine di confiscare la sua proprietà, ma stavolta nel contesto dell'applicazione privata della legge.
Servirebbe più spazio di quello che ho qui per discutere in modo completo gli argomenti in favore e contro l'istituzione di un sistema civile puro, in cui il crimine è controllato da denunce per danni anziché da denunce criminali. I lettori interessati a quest'argomento potrebbero voler leggere alcuni degli articoli più tecnici elencati alla fine di questo capitolo; potrebbero anche essere interessati a Friedman (1979), che descrive il funzionamento di un sistema legale, realmente esistito, in cui l'omicidio era un'offesa civile, portata avanti dai parenti della vittima. [E anche al libro di Friedman "L'ordine del diritto", scritto successivamente a questo articolo, NdM.] In tutta onestà devo dire che, sebbene io ritenga che ci siano argomenti forti in favore dell'introduzione di un sistema civile puro, con modifiche appropriate per risolvere problemi speciali ... , la mia è sicuramente un'opinione di minoranza tra coloro che hanno scritto in materia.
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domenica 9 marzo 2008
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