Da un po' di tempo divento idrofobo quando sento un politico usare la parola "laicità". Laicità è una parola che non dovrebbe neppure esistere.
"Laicità dello Stato" significa "separazione tra leggi dello Stato e credenze religiose". Uno stato "laico" è uno stato le cui leggi non sono fondate su credenze religiose. Ma cosa sono le credenze religiose? Sono semplicemente credenze prive di evidenza che riguardano un essere soprannaturale. E perché mai dovremmo distinguerle da altre credenze prive di evidenza? Perché distinguere le credenze religiose prive di evidenza dalle credenze, ad esempio, economiche prive di evidenza? O da quelle negli oroscopi?
Ciò che conta non è se una credenza è religiosa o meno, ma se è supportata da evidenza. Ed in che misura è supportata da evidenza. Cioè, che grado di probabilità ha di essere vera. Quando dici che Gesù è resuscitato dalla morte, sei dogmatico tanto quanto chi dice che una guerra può aiutare l'economia di un Paese. Perché le due affermazioni prive di evidenza dovrebbero contare in modo diverso per lo Stato?
Quindi perché usare la parola "laicità"? Basta la parola "evidenza". Basta dire che le leggi dello Stato non possono essere fondate su proposizioni non supportate da buona evidenza. Basta dire che lo Stato è razionale, se volete. Che è contro la follia.
Se invece usi la parola laicità, vuol dire che stai discriminando tra alcune credenze prive di evidenza ed altre credenze ugualmente prive di evidenza. Perché dovresti farlo?
( Si potrebbe rispondere che la distinzione è giustificata dal fatto che le credenze religiose non sono supportate da alcuna evidenza, cioè sono "dogma puro", mentre le altre credenze sono sempre supportate da un minimo di evidenza. Ma non è vero. Anche le credenze religiose sono fondate su un minimo di evidenza. Per esempio, alcuni credenti percepiscono le sacre scritture come evidenza. Quindi il punto non è che nella religione non c'è evidenza: è che l'evidenza è cattiva. Quindi non è vero che c'è un gap intrinseco ed incolmabile tra le credenze religiose e le altre. Non sono intrinsecamente diverse dalle altre. Per usare le parole di Richard Dawkins, "le credenze religiose sono vere e proprie ipotesi scientifiche. Esse possono essere vere o false, come tutte le altre. E come tutte le altre sono soggette al metodo scientifico di indagine". Ad esempio, le seguenti sono tutte ipotesi scientifiche: "Cristo è nato da una vergine" ; "Cristo è risorto dalla morte" ; "Maometto ha incontrato l'angelo gabriele in una caverna"; "Esiste una vita dopo la morte" ; "Gli uomini sono stati progettati da una mente intelligente". Sono tutte ipotesi scientifiche. I metodi che useremmo per validare o confutare queste affermazioni sono i metodi della scienza. Anzi, la scienza ha già dato risposta negativa a due delle domande di cui sopra: non esiste una coscienza dopo la morte, e non esiste un essere intelligente che ha progettato gli esseri viventi. )
Magari qualcuno troverà un buon motivo per continuare a usarla, ma resta il fatto che la parola "laicità" è fuorviante e causa divisioni tra le persone. Divisioni che potrebbero essere evitate.
E' fuorviante perché distoglie l'attenzione dalla questione importante (cioè se la credenza è supportata da evidenza o meno) e concentra l'attenzione su quella meno importante (cioè se la credenza è religiosa o meno). A tutt'oggi molti hanno difficoltà a capire la differenza tra credenze scientifiche e religiose. Pensano che le credenze siano tutte sullo stesso piano, perché "tanto non puoi dimostrare che siano false". Non capiscono che la differenza è che quelle scientifiche si fondano su evidenza, quelle religiose no, o addirittura sono contrarie all'evidenza. E quindi le due credenze hanno un diverso grado di probabilità di essere vere. Smettere di parlare di laicità e cominciare a parlare di evidenza aiuterebbe molto.
E' causa di divisioni perché, se tu parli di laicità, crei automaticamente una contrapposizione tra laici e non laici, contrapposizione che non creeresti se parlassi semplicemente di ragione ed evidenza, perché quasi nessuno ritiene di essere nemico della ragione e dell'evidenza.
Ed è inutile perché, ripeto, basta dire "evidenza".
venerdì 9 novembre 2007
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