Una donna ucraina si separa dalla famiglia e viene in Italia. Trova lavoro come badante o colf. Divide il suo stipendio, già misero, in due parti: una parte che spende per sé, in Italia, per sopravvivere, ed una parte che spedisce ai suoi parenti, in Ucraina. Poiché la vita in Ucraina costa meno, con quei soldi i suoi parenti potranno comprare più di quanto comprerebbero in Italia. In questo modo, seppur con grandi sacrifici, tutta la famiglia riesce a sopravvivere. Le badanti ucraine, al prezzo di separarsi dai propri cari, riescono a fare prezzi più bassi di quelli che una badante italiana potrebbe mai fare. E lo stesso discorso vale, ad esempio, per un operaio rumeno che lavora in italia.
A un certo punto la badante italiana, o l'operaio italiano, che hanno perso il lavoro, denunciano la "concorrenza sleale"! Lo straniero non ha tolto lavoro soltanto a me, dicono, ma anche a tutti voi, perché sta spendendo all'estero parte dei soldi che guadagna qui. Con i suoi soldi, i suoi parenti comprano il pane in Ucraina anziché in Italia. Compreranno le scarpe in Ucraina anziché in Italia. Pagheranno medici ucraini anziché italiani. Lo straniero non ha tolto lavoro solo a me, ma a tutti.
Non è vero. Spendere all'estero i soldi guadagnati in Italia non diminuisce i posti di lavoro in Italia. Quando la badante ucraina manda soldi all'estero, è come se li spendesse qui. Riuscite a vedere perché? La risposta è nei commenti.
martedì 20 novembre 2007
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