Perché la distruzione di un embrione umano (blastocita, un organismo di circa 150 cellule) è immorale?
Forse perché esso è vivo, in senso biologico? Questo è vero, ma anche le piante lo sono.
Forse perché esso è vivo ed umano? E' vero, ma anche un capello umano, o qualunque cellula del nostro corpo, soddisfa questa definizione.
Forse perché l'embrione è una persona (individuo)? Ma l'embrione non possiede le proprietà che comunemente vengono attribuite alla persona: non è senziente (in quanto non possiede un sistema nervoso), non è in grado di amare, soffrire, pensare; non è cosciente, non possiede un "io"; non è intelligente, non è in grado di capire alcunché, o di fare alcunché di significativo. Insomma non sembra che l'embrione possa soddisfare alcuna definizione difendibile di 'persona' ('individuo').
Come ulteriore argomentazione, considerate un "individuo" in stato di morte cerebrale. Egli è perfettamente vivo, ed è perfettamente appartenente alla specie umana; tuttavia il suo cervello ha irreparabilmente cessato la sua attività. Può la distruzione di questo "individuo" (ad esempio per prenderne gli organi) essere immorale? Pochi sarebbero disposti a sostenere una cosa simile. Lo stesso vale per un bambino nato privo di cervello. Tutto ciò è evidenza che ciò che conta, dal punto di vista morale, non è la vita, né l'appartenenza alla specie umana, bensì altre proprietà (la capacità di sentire, pensare, capire; la presenza di un "io", ecc.). L'embrione umano è ugualmente privo di queste proprietà. Quindi la sua natura non appare tale da poterlo definire "individuo" o "persona".
Una obiezione tipica è quella che afferma che l'embrione non è una persona, ma lo diventerà (o potrebbe diventarlo). Non è un individuo, ma è un individuo potenziale. Quando distruggi l'embrione, stai impedendo a qualcosa (che non è un individuo) di diventare individuo.
Ma lo fai anche quando rifiuti una proposta di rapporto sessuale, o quando usi il preservativo. Stai infatti impedendo ad uno spermatozoo e a un ovulo (che non sono individui) di fondersi e dar luce a un individuo. Che differenza morale c'è? (Persino l'atto di resistere a uno stupro potrebbe essere considerato come l'omicidio di un individuo potenziale.)
Una risposta istintiva è che l'ovulo e lo spermatozoo sono entità separate, non ancora combinate, quindi non costituiscono ancora un individuo. Ma questa risposta è contraddittoria: poco prima, si era ammesso che neppure la loro unione, l'embrione, fosse un individuo. Proprio per questa ragione si era passati a sostenere l'argomento dell'individuo potenziale. Insomma, tracciare una distinzione tra il sistema "spermatozoo e ovulo separati" e il sistema "spermatozoo e ovulo uniti dopo il crossing-over", è contraddittorio: nessuno dei due sistemi possiede le proprietà che definiscono la persona, ed entrambi sono in grado di svilupparle.
Esiste anche un altro importante motivo per cui è difficile considerare il concepito come identico a "una vita umana" (potenziale o meno). Come fa notare Sam Harris (Lettera a una Nazione Cristiana):
Supponiamo per un attimo che ogni embrione umano di tre giorni [sia degno] di diventare oggetto delle nostre preoccupazioni morali. In questa fase, a volte, capita che gli embrioni si dividano, diventando due individui distinti (i gemelli monozigoti). In questo caso abbiamo forse un'anima che si divide a metà? A volte due embrioni si fondono in un unico individuo, che prende il nome di chimera. Tu o qualcuno dei tuoi conoscenti forse vi siete sviluppati proprio in questo modo.
Una argomentazione simile produce un altro assurdo. Se sostieni che l'embrione sia "una vita umana completa", o "un individuo unico e irripetibile", in quanto (a differenza dell'ovulo e dello spermatozoo separati) esso ha un genoma umano completo, stai affermando che il genoma è tutto ciò che conta per identificare una persona o un individuo. Ne segue che due gemelli identici sono la stessa persona. Ciò è ovviamente assurdo. (I gemelli identici sono due persone diverse perché, pur avendo lo stesso DNA, differiscono per il contenuto del loro cervello: le loro idee, le loro opinioni, i loro sentimenti, le loro esperienze di vita sono differenti.)
Continua Harris sugli embrioni chimera, i quali, come abbiamo detto, si fondono tra loro diventando un unico embrione:
I teologi sanno ancora dibattendo per stabilire dove finisce, in questo caso, l'anima in eccesso. Non è forse ora di ammettere che questa "aritmetica delle anime" non ha alcun senso? L'idea ingenua che ci siano anime [o persone, NdM] su un vetrino o in una piastra di Petri è indifendibile sul piano intellettuale. È lo è anche sul piano morale, considerato che sta mettendo i bastoni tra le ruote a una delle ricerche più promettenti della storia della medicina. In questo preciso momento, le tue credenze sull'anima umana [o sul fatto che l'embrione sia "una vita umana", NdM] stanno prolungando un'infelicità insostenibile, vissuta da decine di milioni di esseri umani.__
Va anche notato che l'affermazione "l'embrione non è persona ma lo diventerà", detta così, è falsa. In realtà l'embrione ha solo una certa probabilità di diventare persona. Il 50% dei concepimenti termina con un aborto spontaneo, in genere senza che la donna si renda minimamente conto di essere incinta. Il 20% di tutte le gravidanze accertate termina naturalmente con l'aborto [fonte: P.Griebel et al, "Management of spontaneous abortion", American Family Physician, Vol. 72, n. 7, 1 ottobre 2005, pp 1243-50]. Un cinico potrebbe domandare agli oppositori della ricerca sugli embrioni, o dell'aborto nei primi tre mesi di vita, perché non si preoccupino o non si adoperino per limitare questo "olocausto" di vite umane.
Chiudo citando ancora Sam Harris:
Secondo i recenti progessi dell'ingegneria genetica, quasi ogni cellula del tuo corpo costituisce potenzialmente un essere umano. Quindi, ogni volta che ti gratti il naso, ti macchi dell'olocausto di potenziali esseri umani.