mercoledì 31 ottobre 2007

Far nascere un bambino può essere immorale

Il Santo Padre ha torto quando dice che un farmaco come la RU-486 o la pillola del giorno dopo è immorale. Non c'è evidenza per affermare ciò.

Le questioni morali hanno a che fare con la sofferenza e la felicità di esseri senzienti. E non c'è evidenza per credere che chi assume la pillola del giorno dopo stia causando la sofferenza di qualcuno, o diminuendo la felicità possibile nel mondo.

Per quanto riguarda la sofferenza, prendendo la pillola non stai facendo soffrire alcun essere senziente. E per quanto riguarda la felicità, essa può aumentare o diminuire. Il motivo è che far nascere un bambino può benissimo diminuire la felicità nel mondo. Vediamo tre casi concreti in cui questo può avvenire, ed avviene tutti i giorni:

  1. Molto spesso, far nascere un bambino significa non farne nascere un altro. Questo perché c'è necessariamente un limite al numero di persone che posso generare (e mantenere). Se io oggi faccio nascere un bambino handicappato, sto molto probabilmente impedendo ad un bambino sano di esistere. Il bambino sano avrebbe avuto molte più opportunità di felicità. Ripeto: Il bambino sano avrebbe avuto molte più opportunità di felicità. Qual è la scelta che massimizza la felicità su questo mondo? Qual è la scelta più morale?
  2. A volte, far nascere un bambino oggi significa non farne nascere due domani. Esempio: supponiamo che, per far nascere un bambino oggi, io debba rinunciare alla carriera. Se non lo avessi fatto nascere, avrei avuto una carriera, e poi avrei potuto generarne e mantenerne due (o più). Ora invece riuscirò a mala pena a mantenerne uno. Ancora una volta, qual è la scelta più morale? Quale crea più felicità?

    Per fare un altro esempio: allevare un bambino handicappato richiederà più energie. Energie che altrimenti avrei potuto spendere per allevare due figli. Quindi, far nascere un bambino handicappato significa impedire a due bambini sani di nascere. Qual è la scelta più morale?


Uno dei problemi della religione è proprio che distorce il senso di moralità delle persone, facendo credere loro che una cosa sia morale quando è invece immorale. Solo grazie alla religione noi possiamo giungere, ad esempio, ad anteporre l'interesse di un gruppo di un centinaio di cellule a quello di un essere senziente.
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